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Una foto di via Giuseppe La Masa e via Codigoro, alla Bovisa, nel 1954.
La Bovisa si sviluppò intorno alla grande Officina del Gas, inaugurata nel 1905, nell’area della “Goccia Ferroviaria”. A Milano la prima officina per la produzione di gas destinato all’illuminazione pubblica fu costruita nel 1845 nei pressi di Porta Lodovica, nell’area oggi occupata dalla Bocconi.
Vista la crescente richiesta l’Union des Gaz incominciò la costruzione di una grande officina del gas alla Bovisa.
Questa enorme officina, estesa in un’area di 450.000 metri quadrati, doveva affiancare la vecchia officina del gas di Porta Lodovica e i più piccoli impianti di Porta Nuova (1870) e Porta Venezia (1880). Entrata in funzione nel 1908, l’officina possedeva il più grande gasometro d’Italia, un “Cutler” da 80.000 metri cubi.
Contestualmente all’impianto di nuove batterie di distillazione del carbone, furono costruite la grande centrale termica, la prima sala pressione e le officine meccaniche, ancora oggi ben visibili all’interno dello stabilimento e soggette a vincolo.
Con l’entrata in campo della Edison nel 1934 l’officina raggiunse la sua piena autonomia, diventando l’officina del gas più grande d’Europa.
Dopo la guerra iniziarono i primi ammodernamenti degli impianti: nel 1952 fu installato un impianto per la produzione di gas diluente Semet Solvay, donato dagli Stati Uniti grazie al piano Marshall.
Nel 1981 iniziò la metanizzazione del servizio, che spinse il Comune di Milano a revocare la concessione e ad affidare la distribuzione del gas all’Aem; nel 1994 gli impianti della Bovisa furono chiusi.
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Una foto della Bovisa, negli anni 80.
La Bovisa si sviluppò intorno alla grande Officina del Gas, inaugurata nel 1905, nell’area della “Goccia Ferroviaria”. A Milano la prima officina per la produzione di gas destinato all’illuminazione pubblica fu costruita nel 1845 nei pressi di Porta Lodovica, nell’area oggi occupata dalla Bocconi.
Vista la crescente richiesta l’Union des Gaz incominciò la costruzione di una grande officina del gas alla Bovisa.
Questa enorme officina, estesa in un’area di 450.000 metri quadrati, doveva affiancare la vecchia officina del gas di Porta Lodovica e i più piccoli impianti di Porta Nuova (1870) e Porta Venezia (1880). Entrata in funzione nel 1908, l’officina possedeva il più grande gasometro d’Italia, un “Cutler” da 80.000 metri cubi.
Contestualmente all’impianto di nuove batterie di distillazione del carbone, furono costruite la grande centrale termica, la prima sala pressione e le officine meccaniche, ancora oggi ben visibili all’interno dello stabilimento e soggette a vincolo.
Con l’entrata in campo della Edison nel 1934 l’officina raggiunse la sua piena autonomia, diventando l’officina del gas più grande d’Europa.
Dopo la guerra iniziarono i primi ammodernamenti degli impianti: nel 1952 fu installato un impianto per la produzione di gas diluente Semet Solvay, donato dagli Stati Uniti grazie al piano Marshall.
Nel 1981 iniziò la metanizzazione del servizio, che spinse il Comune di Milano a revocare la concessione e ad affidare la distribuzione del gas all’Aem; nel 1994 gli impianti della Bovisa furono chiusi. #milano #history #milano #bovisa #gasometro #architecture #architettura #italia #italy #officinedelgas