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@pinkines
#Portofino
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Quella che vedete è Portofino: un condensato di chic. Perché se è vero che molte realtà marine sono assurte agli onori della cronaca rosa e detengono i primati di frequentazioni vip, nessun luogo mai come Portofino rimane però nell’immaginario collettivo come l’ unica, vera, località che rappresenta il massimo dell’esclusività a livello internazionale. E non è solo per il suo porticciolo, mitico e incantevole, che incornicia l’altrettanto mitica piazzetta. Portofino è particolarmente amata dai divi di Hollywood o dalle star della musica, che a partire dagli Anni ’50 del secolo scorso che arrivarono numerosissimi a visitare il famoso borgo.
Il monte che sovrasta il paese, è caratterizzato da suggestivi versanti rocciosi, che precipitano direttamente sul mare, regalando vedute mozzafiato ed è solcato da una fitta rete di sentieri tutti praticabili. Sulla baia di Portofino aleggiano diverse leggende o fatti misteriosi. Per esempio la leggenda narra che nella notte di San Giovanni Battista (24 giugno), sul Monte di Portofino, nel punto in cui si incrociano quattro sentieri, si radunino gli spiriti di tutti gli amanti che il destino non volle lasciare unire. Questa è anche l’unica notte nella quale si può raccogliere il miracoloso “olio di rovere”, uno speciale unguento, che per essere efficace deve essere raccolto fra il primo e l’ultimo rintocco della mezzanotte. Inquietante e suggestiva, anche la storia di Villa Altachiara, splendida dimora che il Conte di Carnarvon fece costruire nel 1874 per il figlio George Herbert, noto come Lord Carnarvon, egittologo finanziatore di campagne archeologiche in Egitto che portarono alla scoperta della Tomba di Tutankhamon. Secondo la leggenda la maledizione di Tutankhamon ricadrà su coloro che hanno violato il suo riposo. Lord Carnavon morì poco dopo per la puntura di un insetto, e presto Villa Altachiara divenne teatro di eventi funesti che si succedettero nel tempo fino ad arrivare alla morte della Contessa Francesca Vacca Augusta che scompare precipitando in mare dalla scogliera.
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@bachir_photo_phactory
#Roma
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Il Colosseo, denominato dagli antichi Romani "Anphitheatrum Flavlum", fu costruito dall'Imperatore Vespasiano, nel 72 d.c. circa, e inaugurato da suo figlio Tito nell'80 d.c. L'edificazione avvenne nell'area occupata dall'enorme palazzo di Nerone, la Domus Aurea, e nelle vicinanze era presente una statua colossale di Nerone, dal quale la leggenda vuole che derivi il nome Colosseo. Dopo l'uccisione di questo imperatore la statua venne rimodellata per raffigurare il dio del Sole.
Dal punto di vista architettonico, il Colosseo è un'ellisse di 188 per 156 metri, con 527 metri di circonferenza, e alta quasi 50 metri. Esternamente a partire da uno stilobate di due gradini ci sono quattro piani, di cui tre con arcate inquadrate da semicolonne di ordini diversi,(a partire dal basso) tuscaniche, ioniche e corinzie mentre il quarto piano è composto da una specie di attico diviso da lesene corinzie. In cima, la struttura era completata da un cornicione a tre fasce e da una cimasa con un grandioso gocciolatoio.
Secondo alcuni miti medioevali pare che il Colosseo rappresenti l'ingresso che porti direttamente agli inferi, ove, all'imbrunire, le anime dei trapassati errino in cerca della pace eterna che forse non troveranno mai, perche' periti in maniera violenta e anzitempo.
Un'altra leggenda afferma che molte piante di paesi lontani, che sono attecchite nella zona del Colosseo, siano state portate dai sandali dei viandanti o dalle zampe degli animali sacrificati da malvagi imperatori.
Un'altra curiosa leggenda afferma che il Colosseo e' stato una sorta di tempio diabolico con tanto di stregoni che rivolgevano agli adepti la seguente domanda:"Colis Eum" che significa "Adori Lui", riferito al diavolo; da qui il nome Coliseum.
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@carlo_rocchi_bilancini_life
#MonterossoAlMare
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#Buongiorno ragazzi, Monterosso al Mare è ubicato al centro di un piccolo golfo naturale, protetto da una modesta scogliera artificiale, a levante di Punta Mesco nella Riviera spezzina. Costituisce la parte più occidentale delle Cinque Terre.
A ovest del borgo originario, al di là del colle dei Cappuccini, si trova l'abitato di Fegina, naturale espansione relativamente moderna e caratterizzata da un impianto turistico-balneare rispetto al borgo antico che è raggiungibile tramite un tunnel di poche decine di metri. A Fegina è ubicata la locale stazione ferroviaria e si trovano le spiagge relativamente più estese, rispetto alle anguste scogliere che caratterizzano gli altri borghi delle Cinque Terre.
Fa parte totalmente del Parco nazionale delle Cinque Terre ed il mare antistante alla costa rientra nell'Area marina protetta Cinque Terre.
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@giuliogroebert
#Toscana
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Cittadelle fortificate, città di pietra e tufo. La Toscana vi sedurrà con i tantissimi paesini e cittadine medievali dove il tempo sembra essersi fermato. Lontano dalle grande città e lungo le strade secondarie si snodano antichi paesi ricchi di storia e di grande fascino, sono i borghi che testimoniano tracce di un antico ed importante passato.
Adagiati su morbide colline, questi piccoli centri abitati sono caratterizzati da centri storici con edifici in pietra tinte color pastello, protetto da mura e bastioni. L'impressione che avrete è quello di fare un viaggio indietro nel tempo, riscoprendo la tranquillità dei piccoli centri e le vecchie tradizioni. L'occasione è perfetta per andare alla scoperta della natura incontaminata circostante.
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@giuliogroebert #Pitigliano
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Pitigliano si svela agli occhi del turista in tutto il suo fascino, mostrando lo splendido acquedotto mediceo, costruito tra il 1636 ed il 1639 e formato da quindici archi di cui due enormi e tredici più piccoli. Tramite l'antica porta che si trova in piazza Petruccioli entriamo nel centro storico. La serie infinita di vicoli, stradine, piccole scalinate ed affacci che si aprono a strapiombo sulla rupe sottostante, ne fanno un luogo unico ed incantevole. Dalla piazza Petruccioli, costeggiando l'acquedotto verso sinistra, si raggiunge l'ingresso del Palazzo Orsini, originariamente appartenente ai Conti Aldobrandeschi e passato nel 1313 alla famiglia Orsini. Questo palazzo – fortezza aveva lo scopo di difendere l'unico lato del borgo collegato al piano, nei restanti tre lati infatti Pitigliano è protetta dai ripidi strapiombi che danno sulla vallata. Il Palazzo Orsini venne praticamente stravolto durante la ristrutturazione del XVI secolo ad opera di Antonio da Sangallo il Giovane. Al suo interno oggi troviamo il Museo Archeologico, il Museo di Palazzo Orsini, l'Archivio diocesano e la Biblioteca. Interessante è anche il cortile con il pozzo monumentale di forma esagonale decorato con bassorilievi raffiguranti stemmi degli Orsini.
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@eddiestrano #Marzamemi
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Marzamemi (nome che deriva dall’arabo “Marsà al hamen”, Rada delle Tortore), è un piccolo borgo marinaro della provincia di Siracusa, a pochi chilometri di distanza da Pachino e dalla barocca Noto.
Sorge e si sviluppa interamente sul mare. La sua nascita risale intorno all’anno mille, quando gli Arabi costruirono qui la Tonnara, che per molti secoli fu la principale dell’intera Sicilia Orientale.
Questo bellissimo Borgo Marinaro, però per come oggi ci appare risale al ‘700 quando la Famiglia Villadorata, modificò la Tonnara ampliandone gli spazi, costruendo la chiesa di San Francesco di Paola, e le case dei pescatori.
Giunti a Marzamemi, la bellezza di Piazza Regina Margherita vi lascerà senza fiato: qui si affacciano le due chiese del borgo dedicate entrambe al santo patrono, San Francesco di Paola, il Palazzo di Villadorata e, tutt’attorno, le case dei pescatori, risalenti al 1600.
Sicuramente, la più caratteristica è la “Casa del Forno”, probabilmente l’antica panetteria del paese.
Fanno da cornice al borgo i due porti naturali: La Fossa e la Balata. Tra i due la Balata è sicuramente la più caratteristica che assume la forma di una piazzetta ed è teatro di eventi che animano l’estate di Marzamemi.
L’intero borgo è pedonale, le macchine possono essere lasciate appena fuori in un comodissimo parcheggio. Così potrete godervi la passeggiata senza alcun disturbo.
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@travel_a_little_luxe
#LagoDiComo
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#Buongiorno ragazzi, sarà per la combinazione di montagna, parchi in fiore e fitti boschi. Per le dimore di delizia e i crotti con i pergolati. Da secoli il Lago di Como non smette di sedurre.
L’aria è luminosa, come descritta da Goethe nel suo Grand Tour. Le ville “si moltiplicano sulla verzura, sulle colline e si rispecchiano nelle acque”, come annotava Stendhal. Su un promontorio boscoso che precipita nel blu, Villa del Balbianello, gestita dal FAI, è stata scelta per le riprese di Casino Royale e per le scene d’amore di Star Wars II. Villa Carlotta, a Tremezzo, con il giardino all’italiana originario, è scrigno di capolavori d’arte.
Ci sono poi ville trasformate in grand hotel e dimore divenute buon ritiro di attori hollywoodiani. Interessanti anche le tappe dell’Itinerario Razionalista con case e monumenti progettati dall’architetto Giuseppe Terragni a Como. Il ramo di Lecco è segnato da percorsi di memoria manzoniana. A Colico, il popolo del surf aspetta la Breva o il Tivano, venti lariani portatori di buon tempo.
Poi le salite ai belvedere: Brunate con la funicolare a cremagliera fino ai 700 m di altezza; il Faro Voltiano di San Maurizio con scala a chiocciola di 143 gradini, vista lago ed arco alpino; la funivia Pigra Argegno, per ammirare la parte meridionale del ramo comasco. Panorama d’elezione è quello che si gode dal battello. Tutti punti di vista d’incanto.
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@enzoborriello
#Alberobello
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Alberobello è una caratteristica cittadina pugliese costituita quasi interamente da trulli (almeno nel nucleo storico).
I trulli sono costruzioni in pietra a secco con tetti conici, tipiche della tradizione rurale della Valle d’Itria. Il corpo, di un bianco sfavillante, è in contrasto cromatico con i tetti grigio scuro, realizzati con la pietra locale.
Alberobello, unica città pugliese in cui è ancora presente un intero quartiere di trulli, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco per la sua unicità architettonica e per la sua importanza storica.
Alberobello, Valle d’Itria (Puglia)
Dato che la “capitale dei trulli” è piccola e raccolta, potrete tranquillamente visitare Alberobello in 1 giorno, magari fermandovi a mangiare in un ristorantino tipico per pranzo. In una giornata riuscirete a godere di tutte le bellezze di una località incredibile e unica nel suo genere come Alberobello: vi assicuro che di posti tanto particolari e pittoreschi ne vedrete pochi nel mondo e passeggiare senza meta per le sue stradine in salita, strettissime, costeggiate da un lato e dall’altro da trulli di ogni dimensione è un emozione unica.
Guardandovi intorno, scoprirete un piccolo mondo antico, purtroppo profondamente antropizzato e mutato dalla presenza di negozi di souvenir, ristoranti, locali e attività turistiche. Sembra di essere in un grande bazar, dove tutti vogliono venderti qualcosa. I trulli antichi sono stati trasformati in negozietti di ogni sorta.
Il vociare dei venditori e dei turisti potrebbe quasi rovinare l’atmosfera fiabesca, eppure questo ipnotico susseguirsi di trulli bianchi e grigi, di tetti affusolati decorati con simboli misteriosi, di stradine lastricate, proietta il visitatore in un mondo quasi magico.
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