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Avevo provato un po’ di rammarico e tristezza nel pensare cosa sarebbe potuto essere alla Juve uno spogliatoio con Gigi e Cristiano.
Tenendo conto anche della stima che li lega.
Sarebbe stata una combo di personalità pazzesca.
Buffon alla Juve farebbe comodo anche solo come uomo squadra, e se accetta di tornare come secondo portiere è la dimostrazione della sua umiltà e dell’attaccamento a questo club.
Sarà utilissimo a Sarri, allo stesso Szczesny, perché in fondo Buffon non è finito, potrebbe fare altri 3 anni se volesse, e gli metterà di certo il fiato sul collo, lo spingerà a dare sempre il 110%.
E per coloro che sono contrari, che pensano erroneamente che Buffon sia andato via per i soldi, che non vogliono minestre riscaldate, dico: Gigi Buffon è il portiere migliore della storia del calcio e per me ancora tra i 10 migliori del mondo a 41 anni; è sceso in B a 28 anni quando era il miglior portiere del mondo e dopo aver vinto un mondiale.
Per me Gigi sarà sempre il benvenuto.
Perché Gigi è Juve.
È uomo squadra.
Capitano.
Storia.
E soprattutto perché secondo me è ancora molto valido fisicamente è tecnicamente, e non crea di certo problemi nel gruppo, può solo aiutare i suoi compagni, essere un collante tra squadra e società e fare grandi partite da capitano quando verrà chiamato in causa.
È naturale che appaia strano, ma la società non lo ha richiamato per fare il primo portiere, ma il secondo, per chiudere la carriera con noi, e visti gli altri possibili portieri in giro non mi sembra una scelta illogica.
#1dinoi#G1g1#ForzaJuve#FinoAllaFine
Oggi in piazza a Roma #1dinoi
Quelli che tentano di sopravvivere in una città piena di disuguaglianze e miseria.
Quelli che resistono, facendo le capriole per far quadrare i conti.
Non cadiamo nella trappola di considerare causa dei nostri mali chi sta peggio di noi o chi è nato altrove, perché sappiamo di essere dalla stessa parte.
COSA VOGLIAMO?
Eguaglianza, solidarietà, pari opportunità, partecipazione e accoglienza sono i principi in cui crediamo e che rivendichiamo.
La sicurezza che cerchiamo è innanzitutto quella economica e sociale: lavoro, reddito e casa dignitosi. Una scuola e una sanità pubbliche, universali e efficienti. Verde e spazi sociali per i nostri bambini.
Una città libera dalle Mafie e dai grandi poteri finanziari ed economici.
Una società libera da ogni tipo di discriminazione e di razzismo, secondo i principi conquistati dalla Resistenza, sanciti dalla Costituzione e smarriti dalla Repubblica.
Dignità e giustizia sociale. Per tutti.
Una di Noi, Uno di Noi
Verso la manifestazione del 1° dicembre
Studenti e studentesse, operatori ed operatrici sociali, lavoratori e lavoratrici precari, attivisti ed attiviste dei diritti: questi e molti altri abitanti della Capitale hanno deciso di sottoscrivere l’appello Una di Noi, Uno di noi.
Una di Noi, Uno di noi, non è solo uno slogan. E’ un percorso collettivo che unisce le donne e gli uomini che non si rassegnano alle diseguaglianze, alla precarietà, allo strapotere degli interessi economici e mafiosi, al sessismo, al tentativo di resuscitare il fascismo e le forme più violente di razzismo.
Un percorso collettivo che mette al centro le difficoltà che incontriamo ogni giorno in una città diventata sempre più escludente e ricerca soluzioni e proposte creando continui momenti di confronto, riappropriandosi delle piazze, dimostrando che una nuova convivenza nei nostri quartieri è possibile e necessaria.
Per questo il 13 ottobre ci siamo ritrovati in una prima assemblea cittadina, che ha dato voce a tante e tanti, in una discussione collettiva sulle molteplici forme di diseguaglianza che attraversano la nostra città e alle molte esperienze di partecipazione, di solidarietà sociale, di mutualismo e di lotta contro il razzismo. Gli eventi delle ultime settimane ci consegnano un quadro nazionale e cittadino drammatico, che richiede una riflessione attenta ed un impellente bisogno di mobilitarsi.
L’approvazione, da parte del Governo, del nuovo decreto legge su immigrazione e
sicurezza renderà più difficile garantire i diritti dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo; ostacolerà la lotta contro le mafie ma anche l’esercizio dei diritti democratici di tutti noi.
Proprio l’entrata in vigore del d.l. 113/2018 ha indotto diverse realtà sociali italiane a convocare una manifestazione nazionale a Roma il 10 novembre per chiedere di non convertire in legge una normativa così ingiusta e manifestare contro il rigurgito del fascismo e del razzismo. Obiettivi che non possiamo che condividere. Per questo abbiamo deciso di rinviare la manifestazione del 10 novembre all’1 dicembre.
#1dinoi #sei1dinoi
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Le mafie sono un cancro per tutti, divorano diritti e giustizia, distruggono democrazia e territori, devastano coscienze e società. Dobbiamo alzare la voce mentre in molti preferiscono un triste silenzio, e fare ciascuno la propria parte per costruire una nuova consapevolezza e mettere in campo risposte efficaci a partire dalle nostre comunità.
Venerdì 23 novembre alle ore 18:00 presso l'Istituto Comprensivo di Via dei Sesami 20 ci sarà la terza assemblea pubblica cittadina organizzata da #1dinoi insieme a cittadini e alle cittadine, docenti, genitori, studenti e studentesse, comitati, associazioni, movimenti, cooperative, giornaliste e giornalisti, parrocchie e reti sociali impegnati nel contrasto alle disuguaglianze, alla povertà ed alle mafie.
Solo una presa di coscienza dal basso e la costruzione di proposte che mettano insieme la lotta alle disuguaglianze con la lotta contro le mafie e la corruzione sarà possibile sconfiggere la criminalità e il ricatto sui nostri territori.
Solo garantendo educazione, istruzione, servizi sociali e diritto alla salute sarà possibile sconfiggere la rete di relazione e convergenze che hanno dato vita alla cosiddetta terra di nessuno, al "mondo di mezzo", a quella zona grigia che favorisce e rafforza le mafie distruggendo diritti e democrazia. Solo mettendo insieme gli sforzi e costruendo percorso di corresponsabilità, partecipazione, impegno e cooperazione è possibile dare risposte concrete a partire dalle nostre vite, dai nostri territori, dalla nostra città.
Ne discutono: Floriana Bulfon (giprnalista de l'Espresso), Giuseppe De Marzo (Libera), don Nicola Di Ponzio (Vice Parroco San Giustino), Emilia Fragale (Insegnante), Roberto Giordano (CGIL), don Paolo Lojudice (Vescovo ausiliario di Roma-Sud), Alessandro Natalini (Collaboratore del dirigente scolastico), Antonella Mancuso (Insegnante), Annalisa Rossi (Associazione Keccevò), Aboubakar Soumahoro (Coalizione Internazionale Sans Papiers), Salvatore Vecchio (Familiare vittima innocente di Mafia), Anna Vettigli (Legacoopsociali). Vi aspettiamo numerosi!
"A Roma il vento non è cambiato, è il momento di soffiare in direzione contraria". Mercoledì 20 febbraio, dalle ore 15 alle ore 18, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio si terrà un'assemblea pubblica organizzata da 1 di NOI in cui si discuterà della necessità di un’inversione di rotta nella gestione della nostra città.
Vi aspettiamo numerosi!
#1dinoi #sei1dinoi #mobilitazione #Roma
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