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Attendo sovente che le #caseeditrici inglobino più #romanzi di uno stesso #autore perché certe #storie, scritte in momenti diversi, sono parti di un unico respiro che non vorresti mai soffocare. Sono meno interessato al ‘come va a finire’ e più a ritrovare certi colori e sapori nella loro evoluzione. Così sono arrivato a #nicolaililin, a #kolima e alle loro latitudini. Senza condizionamenti e senza Kalašnikov mentali. Quello me lo sono trovato puntato in faccia più di una volta. Quando certi #libri chiamano, rispondo solerte.
Ecco #trilogiasiberiana: #lettura dai cazzotti in pieno stomaco, che segnano, perché è il #libro che legge te e non viceversa, quando la parola scava ma racconta, senza essere sensazionale, quando senti l’urgenza di evasione e di #riflessione e intanto le dita scottano. Il #proiettile lascia la canna del fucile portandosi dietro un pezzo della vita di chi l’ha impugnato. La #guerra, con le luci delle granate e le ombre delle sue vittime, non è altro che l’immagine ingrandita di quello che succede dentro il singolo, annegato nella violenza, in un unico e lungo oggi, senza ideali. Al balordo intruso che varca soglie di un mondo che non gli appartiene l’#educazionesiberiana ha una pallottola già pronta.
Caduta libera e la vertigine si incontrano tra le vie del crimine di ieri e di oggi della #transnistria e dell’etica degli Urca (e prenderesti a schiaffi Mel), tra le trincee della seconda guerra cecena e la sopravvivenza (e fai il tifo per il generale Nosov che bestemmia sé contro il sistema); tra il #silenzio della #taiga siberiana che ti parla di #sacro e rispetto (e ti godi saune purificatrici con il saggio e un po’ ‘confuciano’ Nonno Nikolaj). E intanto la tua pelle, come quella della voce narrante, si tatua dell’esperienza di lettura. Non chiederti se la scrittura lambisce l’#autobiografia, vera o verosimile, lascia che la #scrittura di Lilin, di una ruvidezza quasi sensuale, inceppata o esplosiva, dialoghi con te. Lo diceva #christianbobin: ci sono libri che aprono porte non immaginate. Si entra e non si torna più indietro.
#librodellasettimana #leggeresempre #libriconsigliati #bookstagram #instalibri #librisulibri #siberia #books
SCONTI EINAUDI
Come forse saprete, fino al 30 giugno gli Einaudi tascabili sono in offerta al 25%. Quindi ho pensato di consigliarvi i miei preferiti.
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• “Cime tempestose” di Emily Brontë. C’è forse qualcuno che non ha mai sentito parlare di questo classico? Racconta la storia d’amore tra Catherine e Heathcliff, ma è molto di più di questo. La penna della Brontë ci mette di fronte alla brutalità dell’animo umano, tra vendetta e invidia. In più, le descrizioni della brughiera inglese vi faranno desiderare di essere lì. Meraviglioso.
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• “Mio amato Frank” di Nancy Horan racconta la storia di Frank Lloyd Wright, l’architetto più famoso del Novecento. L’autrice è la donna di cui Frank si innamora: è sposata con un altro uomo, ma quando l’amore chiama bisogna solo rispondere. Anche in questo caso, la storia tra i due è soltanto marginale. Il libro è più una biografia del celebre architetto. La Horan ci fa entrare in casa di Frank, tra tavoli pieni di fogli e progettazioni per gli edifici. Per chi non lo sapesse, Frank Lloyd Wright è colui che ha progettato il Guggenheim Museum di New York.
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• “Trilogia siberiana” è appunto l’insieme di tre libri, dei quali il più conosciuto è “Educazione siberiana”. Nicolai Lilin, l’autore, racconta la sua storia. In quest’autobiografia conosciamo Nicolai da bambino, attraverso un’educazione del tutto particolare, anzi “criminale”, come dice lui stesso. Cresce tra coltelli, pistole, sparatorie e risse, ma soprattutto con un grande senso di lealtà, fedeltà, dedizione e amore verso la propria terra e la sua gente. Se non volete acquistare tutta la trilogia, iniziate con il primo libro: con un po’ di pazienza nel primo centinaio di pagine, dopo vi innamorerete.
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• Infine, gli ultimi due non hanno bisogno di presentazioni: “Se questo è un uomo” di Primo Levi e “Diario” di Anna Frank. Duri, crudeli, incisivi come la realtà che raccontano. Due storie diverse, eppure così uguali. Per non dimenticare mai.
Bene, consigli terminati!
Fatemi sapere cosa pensate di questi titoli e quali Einaudi non posso proprio perdermi.
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Nicolai Lilin - Trilogia siberiana. ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️/10. Un testo rude. Per gustarlo meglio va letto un libro alla volta. @einaudieditore @nicolaililin #trilogiasiberiana #educazionesiberiana #cadutalibera #ilrespirodelbuio #nicolaililin #bookville #recensionivelocidilibri #libriparticolari #novels #bookblog #consigliolibri #letteratura #read #readings #libri #librimania #snow
A Bender, nella mia città natale, nel mio quartiere, già da qualche anno abita un cittadino italiano, mio amico Cesare Cortassa, originario del Piemonte. Lui é sposato con una signora del posto. Oggi ho incontrato Cesare in città e abbiamo fatto una foto insieme. Nel passato grande amante degli sport estremi, paracadutista ed esperto di alpinismo, ora Cesare gode la vita più tranquilla nella nostra piccola città transnistriana immersa nel verde.
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"Lo scambio di schiaffi" è uno dei più antichi tipi di divertimento in Russia, di solito faceva parte dei giochi popolari che organizzavano durante le feste e fiere nei paesi e nelle città. Di recente, in Siberia, nella città di Krasnoyarsk, è stato organizzato il primo torneo sportivo di schiaffi, all'interno della fiera dedicata agli sport estremi "Siberian Power Show". Il video dello scontro finale è diventato virale, qualcuno in Occidente persino lo ha interpretato in maniera sbagliata, pensando che si tratta di una sorta di propaganda del comportamento violento.
Il vincitore del primo torneo sportivo di schiaffi si chiama Vasilij Kamotskij, lui ha 28 anni, pesa 168 chili, lavora come agricoltore nel villaggio siberiano Ilansk. Nell'intervista Vasilij ammette che non ama la violenza, perché crede in Dio e anche perché la sua mamma ha sempre impedito a lui partecipare alle risse tra i ragazzi. "Sono una persona estremamente pacifica e ho partecipato a questo torneo solo perché un mio caro amico ha bisogno dei soldi, ho visto che c'era un premio in denaro quindi ho deciso di mettermi in gioco".
Dopo la vittoria nel torneo di schiaffi, Vasilij ha riuscito partecipare anche alla competizione ironica dei mangiatori di pelmeni (una specie di ravioli russi con carne), la Fortuna sorrise all'uomo anche in questa gara, lui vinse il primo posto, mangiando più di tre chili di pelmeni in meno di dieci minuti.
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Carissimi, in questi giorni mi trovo nella mia città natale, a Bender, dove sono ambientati alcuni tra i miei romanzi più significativi. Chi ha letto "'Educazione Siberiana" sicuramente ricorderà la storia di Boris "Il Macchinista". Ho fatto la visita al suo treno, spero che vi farà piacere vedere la vecchia locomotiva che "Voluto da Dio" coraggiosamebte conduceva lungo i binari Infiniti del proprio mondo immaginario.
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