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“Non dovete ringraziarmi, sono io che mi sento grato a voi. A fine partita lasciate che sia io a battervi le mani” citando il #capitano della @officialasroma #agostino #dibartolomei in un #postpartita⚽️ . Son passati 25 anni, da quel #30maggio in cui #AGO ci ha lasciati. Citando le parole trapelate dalla #FIGC nel 2014, un #capitano vero, un #leader , simbolo di un #calcio #romantico fatto di #cuore #polmoni grinta e #talento , ed Agostino ne aveva da vendere. Ciao capitano. #90giornidigloria #aic #asroma #anni90 #calcioromantico

“Cafù, Cafù accendi il pendolino, e corri sulla fascia” cantavano i tifosi. Quel treno si è ormai ritirato dalle rotaie. Ma quante volte se l’è fatta quella fascia. Su e giù, su e giù, su e giù. Senza fare fermate. Sulle spalle il numero 2 e tra i piedi quel pallone che sembrava essere incollato. Marcos Evangelista de Moraes il nome completo. Troppo lungo, complicato da pronunciare. Come tutti i brasiliani serviva anche a lui soprannome. Detto, fatto. Perchè da bambino si dice somigliasse a Cafuringa, ala che giocò con Fluminiense, Atletico Mineiro e Gremio. Da Cafuringa a Cafù il passo è breve. Il risultato diverso, però. Il brasiliano arriva in Italia alla Roma nel 1997 ed è subito colpo di fulmine. Diventa padrone di quella fascia destra per sei anni. La Roma mette il turbo nel 2001, e vola dritta verso il suo terzo Scudetto. Nell’estate successiva arriva anche la Supercoppa Italiana. Cafu entra nel cuore dei tifosi giallorossi. Memorabile il sombrero a Nedved. Derby d’andata 2000-2001, la Lazio gioca con lo Scudetto sul petto, la Roma si avvia verso la vittoria del tricolore. Cafù prende palla e scavalca Pavel una volta. Poi due, poi tre. Arriva Simeone, sombrero anche a lui. E alla fine guadagna anche una punizione. Un mago della bola. Come il miglior prestigiatore la fa sparire e ricomparire. Però l’età si fa sentire, e a 33 anni Cafù dà l’addio alla Roma. Il Milan lo convince a rimanere in Italia, e la carriera del brasiliano si tinge di rossonero. Finito? Neanche per sogno. Quel pendolino non ha intenzione di fermarsi, il capotreno fischia e lui accende il motore. Via verso nuovi successi. Altro Scudetto, altra Supercoppa Italiana, ma soprattutto Champions League, Supercoppa Europea e Mondiale per club. Cafu diventa profeta anche in patria. Nessuno ha vestito la maglia del Brasile quanto lui. L’unico a giocare tre finali (consecutive) di un Mondiale: 1994, 1998 e 2002. Due volte su tre obiettivo raggiunto. In Giappone è lui a prenderla in mano per primo, coppa al cielo e fascia da capitano al braccio. Un sogno. Quello che Cafu ha fatto vivere a tutti gli appassionati di calcio. Oggi sono 49, e allora auguri Pendolino. | ✍ @12esimo_uomo

LIVE dall’Olimpico. Stasera l’ultima partita di Daniele De Rossi con la maglia della Roma. . . #calcio#danielederossi#seriea#capitano#calcioromantico#calcionostalgico#fantacalcista#calciatoribrutti#chiamarsibomber#instacalcio#pallonetto#finecampionato#ilcalcioèdichiloama#ilcalciocheconta#amoreperilcalcio#calciopassione#capitanfuturo#calcionostalgiaepassione#aspettandoilweekend#ilcalciochecipiace#striscioni#romanzocalcistico#cronachedispogliatoio#derossi16#fantacalcioseriea#striscionicalcio

È il maggio del 2005. Ci troviamo al Camp des Loges, centro di allenamento del PSG, dove il Montpellier sta organizzando un’amichevole per testare alcuni dei suoi giovani. A bordo campo siede Eric Oilhats, osservatore della Real Sociedad, di ritorno da un giro di scouting in Argentina. Dalla panchina nel secondo tempo si alza un ragazzino di 14 anni, piccolino e con una cresta di capelli ossigenati, scartato fino ad allora da mezza Francia calcistica a causa della sua gracilità. “Grizi”, così chiamato da tutti, non tocca molto il pallone in dieci minuti sul campo. Ma Oilhats nota qualcosa: ‘Molti non l’avevano tesserato spiegando che gli mancava sempre qualcosa, nel fisico soprattutto, ma io mi sono soffermato su quello che possedeva già: talento allo stato puro, e una fluidità e facilità di gioco impressionanti’. Eric si avvicina ad Antoine a fine partita e gli lascia un biglietto da visita dicendo di richiamarlo. È l’inizio dell’ascesa. Nel 2009, fa il suo esordio alla Real Sociedad in Segunda División su intuizione dell’allenatore Martin Lasarte, stregato da quel piccoletto che “aiutava il terzino, lavorava duro e poi, dopo gli allenamenti, rimaneva ancora in campo. Si arrivava quasi a sera e lui sempre lì, con voglia di migliorarsi”. Debutta con la squadra dei grandi in Copa del Rey contro il Rayo Vallecano. Cinque settimane dopo fa il suo esordio da titolare in campionato contro l’Huesca, trovando subito il suo primo gol. Finirà quella stagione con all’attivo 6 gol e 3 assist. Due anni in Liga con il club di San Sabastián, poi, nel 2014, la chiamata dell’Atletico Madrid. Tecnica raffinata, mancino sopraffino, cambio di passo eccezionale. Di lui El Mundo Deportivo titolerà: “Da che pianeta sei arrivato, Grizou?” Dopo 5 anni, 171 partite, 91 gol, un’Europa League vinta e una finale di Champions raggiunta, Antoine Griezmann annuncia ufficialmente il suo addio all’Atlético de Madrid. Rojiblanco para siempre! | ✍ @12esimo_uomo • • #dodicesimouomo #antoinegriezmann #grizou #griezmann #griezmann7 #atleticomadrid #atleticodemadrid #rojiblancos #aupaatleti #colchoneros #futbolespañol #equipedefrance #calcioromantico #nonèsoloungioco #passionecalcio #instacalcio

"La via più breve per trovare sè stessi è girare intorno al mondo." . Nato con il cuore rossonero, ma cresciuto con i colori nerazzurri, ti hanno forgiato, ma alla fine li hai sentiti sempre un po' troppo stretti, eri giovane, forse fin troppo per capire, ma è giusto così, sbagliare fa crescere. Ecco, proprio così, eri giovane, forte e talentuoso, ti sentivi un re, sentivi di poter spaccare il mondo, così hai cercato fortuna nel regno della regina, potevi toccare il cielo con un dito, al punto che l'azzurro cielo l'hai anche indossato, hai fatto fuochi e fiamme, nel vero senso della parola, poi però, anche qui, le cose non vanno come speravi, "why always me?" ti chiedi. Dicono che hai il diavolo in corpo, e proprio il diavolo vuole tornare in paradiso e affida a te la risalita. Sembra vero amore, ma non ti capisce nemmeno lui, tutti sembrano avercela con te, e allora di nuovo la valigia in mano, una nuova avventura, questa volta, 55.000 persone, ti dicono che "non camminerai mai solo", ma purtroppo, non ti senti ancora arrivato a destinazione. Momenti di sconforto. Ti manca la tua Italia, ma lì il paese, nei tuoi confronti, è diviso in due, e allora quale città migliore se non quella dell' "eroe dei due mondi" per riunirla. Qui ti senti amato finalmente, le cose girano per il verso giusto, un paio d'anni, altre gioie e delusioni, ancora il bisogno di cambiare, perché la tua vita è sempre con la valigia in mano, alla ricerca di te stesso, senza vincoli, libero. Italia, Inghilterra, Italia, ancora Inghilterra e infine la Francia. Questo il viaggio infinito di Balotelli, pronto a rimettersi in gioco con la storica maglia del Marsiglia. Lo puoi amare e lo puoi odiare, ma nel cuore di tutti, soprattutto nel mio, ci sarà sempre posto per Super Mario Balotelli. In bocca al lupo per la tua nuova avventura campione⚽️ @driibbling ✍ . . . Segui @driibbling ⬅️⚽️

“Rintocchi metallici da qualche campanile in città non dicono granché, secoli di emozioni rinchiusi in un altoparlante; le ore oggi da altro son scandite e quasi tutti trascinano giorni iniziati senza ardore. Bronzeo era quel suono, vibrante nei cuori, per uomini veri che più d’uno s’aspetta ritornino”. Ore 23:30. Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio. In duemila riunitisi per tributare il gruppo di ritorno dalla vittoria di Napoli. I veri sognatori non dormono mai. Un romanzo calcistico scritto dai piedi, dalla testa e dal cuore di 22 ragazzi, sotto la supervisione di un autentico poeta del calcio, Gian Piero Gasperini, e con la benedizione divina della Dea, musa ispiratrice della favola Atalanta. | ✍ @12esimo_uomo • • #dodicesimouomo #atalanta #atalantabc #gasperini #zapata #pasalic #atalantaworld #atalantabergamascacalcio #napoliatalanta #corsachampions #ladea #bergamaschi #curvanordbergamo #serieatim #calcioitaliano #campionatoitaliano #calcioromantico #poesiacalcistica #instacalcio #romanzocalcistico #ilcalcioèdichiloama #ilcalcioèvita #passionecalcio #ultrasatalanta #calciospettacolo #vivailcalcio #nonèsoloungioco #ilcuoredelcalcio #ilbellodelcalcio #amoilcalcio

Non c’è più il calcio di una volta, è innegabile. Prima dell’avvento delle pay tv, dei social network, del calcio moderno insomma, questo gioco aveva tutt’altra magia. Quando gli stadi erano sempre pieni perchè il biglietto per la partita costava al massimo il doppio di quello per il cinema e non quanto un week end fuori porta. Quando le squadre facevano le trasferte in treno con tifosi a seguito e al ritorno li guardavi mentre, tra un autografo e l'altro, giocavano a carte parlando senza problemi dei fatti propri. Quando...meglio fermarsi, potremmo continuare all’infinito. "Oggi i giovani pensano ad altro. Io quando ero ragazzo pensavo solo ad allenarmi per riuscire a diventare qualcuno nello sport che avevo sempre amato. A Formello ed in Nazionale dopo ogni allenamento mi immergevo in una vasca piena di ghiaccio per evitare infortuni. I giovani della squadra invece si rifiutavano sistematicamente. Si preoccupavano se le scarpe erano abbinate con i calzettoni. Oggi è più importante l'immagine. Ecco perché ho detto basta, perché per me l'unica cosa che contava era il calcio nella sua forma più pura." Grazie per questa perla Miro, buon compleanno! . ⚽ Cosa vi manca di più del calcio di un tempo? . Segui @riservadilusso per altri contenuti come questo! . @miroslav_klose #klose #calcioromantico #giovani #calcio #ilcalcioèdichiloama #calcioitaliano #ilovethisgame #calciomercato #sarri #guardiola #conte #fantacalcio #seriea #serieatim #soccer #football #riservadilusso

Prendi un cileno e digli che dovrà fare il mediano. Lui sorriderà e non vedrà l’ora di cominciare a tirare legnate in mezzo al campo. È la storia che ce lo insegna: Vidal, Medel, David Pizarro, tanto per citarne alcuni. Aggiungici però poi una buona dose di talento, una visione di gioco fuori dall’ordinario, ed un piede destro che disegna arcobaleni dove gli altri continuano a vedere solo temporali sparsi. Troverai una luce. Proprio lì. Nel mezzo. Come un faro che ti indica un porto dove poterti riparare. La torre che resta immobile in mezzo alla tempesta. L’unica cosa che può indicarti la salvezza. Anzi, trascinarti alla salvezza. 6 gol nelle ultime 7 partite. Clausola rescissoria di “soli” 15 milioni di euro. La luce del centrocampo del Bologna: Erick Pulgar. Chi lo prende fa veramente un grande affare... | ✍ @12esimo_uomo • • #dodicesimouomo #erickpulgar #pulgar #cileno #calciatoribomber #regista #mediano #centrocampista #campionatoitaliano #serieatim #calcioitaliano #calcioitaliano #calcioromantico #bolognafc #bolognafc1909 #fcbologna #bolognacalcio #rossoblu #bolognanewsfc #ilbellodelcalcio #ilcalcioèdichiloama #poesiacalcistica #romanzocalcistico #nonèsoloungioco #passionecalcio #calciospettacolo #calciatori #ilcalcioccezionale #ilcalcioèvita #bolognasampdoria

Sbarcato a Roma il 2 agosto di due anni fa, non ha ricevuto altro che critiche da una tifoseria che si aspettava un nome molto più blasonato per ricoprire il ruolo di vice-Immobile. Come se non bastasse, nella scorsa stagione, l’errore davanti al portiere negli ultimi minuti della gara di Crotone che costò due punti decisivi alla corsa Champions dei biancocelesti, lo fece entrare di diritto nella categoria “acquisti flop”. Poi quel Lazio-Genoa di quest’anno, la prima da titolare all’Olimpico. Al settimo minuto Radu crossa dalla trequarti campo, sponda aerea di Milinkovic che attraversa tutta l’aerea, e lui che come un felino in tuffo sigla l’uno a zero. Una liberazione. Uscirà tra i primi applausi della Nord. Inzaghi allora gli dà fiducia con più regolarità, e il numero 20 lo ripaga segnando il raddoppio in Europa League al Marsiglia. Poi, con la squadra decimata dagli infortuni, l’ecuadoriano risponde presente con Frosinone, Empoli, nel derby con la Roma e infine ieri contro l’Udinese. Lo scorso anno, nel frattempo che Immobile diventava capocannoniere, non era altro che la riserva da inserire a risultato acquisito, la punta da turnover con poche aspettative sulle spalle. Da uomo in meno a uomo in più. Si è ripreso la Lazio e ne sta tenendo vivo il sogno Champions. È il bomber della provvidenza. È la “Pantera”, Felipe Caicedo! | ✍ @12esimo_uomo • • #dodicesimouomo #felipecaicedo #attaccante #sslazio #ssl #sslazio1900 #curvanordlazio #calcioromantico #ilbellodelcalcio #ilcalcioèdichiloama #ilcalcioèvita #serieatim #calcioitaliano #calcioitalia #instacalcio #passionecalcio #calciospettacolo #poesiacalcistica #ilcentravanti #calcio #ilcalcioègioia #calciatoribomber #nonèsoloungioco #vivailcalcio #romanzocalcistico #calciodistrada #biancocelesti #campionato #lazioudinese #aromasololalazio